Il termine Qi Gong può essere tradotto come “lavoro (Gong) sull’energia (Qi)”. Con esso si fa riferimento ad una serie di pratiche psico-fisiche volte al mantenimento della salute e ed a un suo migliore e più breve recupero dopo malattie acute e croniche. All’interno della definizione generica di Qi Gong troviamo diverse forme di pratica che affondano le loro radici nella tradizione alchemica, religiosa e mistica-filosofica dell’antica Cina- informazioni su medicina e Qi Gong furono trovate nei rotoli di Mawangdui, provincia dello Hunan nel 1973, risalenti al periodo Han Orientali (25-220 d.C.)- e che trovano conseguentemente applicazione in più ambiti: medico, marziale e di autocoltivazione e sviluppo interiore. Comprende tecniche in movimento o posture statiche, concentrazione mentale e controllo del respiro; alcune forme associano l’emissione di “suoni” ad effetto terapeutico (vocalizzazione); si tratta di pratiche relativamente semplici ed adatte a tutti, anche anziani e persone con patologie (la pratica del Qi Gong si è ormai diffusa in diversi ospedali). Tra gli esercizi più comuni e conosciuti ricordiamo i “ Cinque Animali”, attribuiti al medico e taoista Huato vissuto nel III sec. d. C., i “Dodici Meridiani”, attribuiti a Bodhidharma, Ta Mo in cinese, che nel V secolo d. C. diffuse in Cina il Buddhismo Chan ed insegnò questi esercizi ai monaci del Tempio di Shaolin, per cui si dice che divennero la base per lo sviluppo delle arti marziali di Shaolin ed infine gli “Otto pezzi di Broccato”, risalenti alla Dinastia Song ( 960-1279).