L’agopuntura è una metodica molto antica, che consiste nell’infissione di sottili aghi di acciaio in determinati “punti” localizzati lungo percorsi ideali (non si tratta di strutture anatomiche) denominati meridiani: la stimolazione del punto, che dipende tra l’altro dalla modalità di infissione e manipolazione dell’ago, produce l’effetto terapeutico desiderato. Gli aghi sono sterili e monouso, quindi non si riutilizzano mai neanche per lo stesso paziente ma, una volta rimossi, vengono gettati in contenitori appositi per il corretto smaltimento; le moderne tecniche di produzione consentono inoltre di avere aghi sottili e realizzati in maniera tale da rendere l’infissione praticamente indolore. Sul punto è possibile agire anche tramite applicazione di calore, è la cosiddetta moxibustione, (si parla infatti di ago-moxibustione) la quale può essere indiretta , ottenuta avvicinando un sigaro di artemisia preventivamente acceso e tenuto a circa 10 cm dalla zona da trattare, o diretta, con applicazione di un cono di moxa (foglie di artemisia) o di scatolette di legno contenenti moxa all’interno che vengono applicate direttamente sulla zona da trattare (ottenendo una piacevole sensazione di calore). Altra tecnica complementare è la cosiddetta coppettazione che consiste nell’applicare delle coppette in vetro o plastica all’interno delle quali si crea una pressione negativa che stimola il flusso sanguigno nella zona trattata (un punto di agopuntura o una articolazione) con un meccanismo di suzione. Uno dei principali vantaggi, soprattutto per pazienti con patologie croniche, è rappresentato dal fatto che, non essendoci uso di farmaci, il trattamento con agopuntura può associarsi alle terapie farmacologiche assunte dal paziente e, d’altra parte,
riducendo il ricorso ad altri farmaci (ad esempio antinfiammatori) si riducono le possibili interazioni farmacologiche ed il rischio di effetti avversi da farmaci. In Italia solo il medico è autorizzato all’esercizio dell’agopuntura. L’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS) ha riconosciuto la validità dell’agopuntura e ne raccomanda l’utilizzo in diverse condizioni.
Patologie in cui l’agopuntura può essere efficace:
–Malattie dell’apparato respiratorio:
Sinusite, rinite, asma bronchiale, allergie.
–Patologie del cavo orale:
Dolore post-estrazione dentaria, faringiti, infiammazioni gengivali.
–Patologie oculari:
Congiuntivite, stadi iniziali della cataratta, retinopatie.
–Malattie dell’apparato gastro-intestinale:
Singhiozzo, gastrite, stipsi, diarrea, intolleranze alimentari, meteorismo, sindrome del colon irritabile, disturbi della deglutizione.
–Malattie neurologiche:
Cefalea (muscolo-tensiva ed emicranica), nevralgia del trigemino, paralisi facciale, paresi dopo lesione ischemica, neuropatie periferiche (ad esempio sindrome del tunnel carpale),vertigini, ansia, attacchi di panico, depressione, insonnia, malattia di Parkinson, dolore post-herpetico.
–Patologie muscolo-scheletriche:
Dolori intercostali, dolore lombare e lombosciatalgia, dolore cervicale e cervico-brachialgia, artrosi, periartite scapolo-omerale, epicondilite.
–Malattie dermatologiche:
Eczema, dermatite atopica.
–Ginecologia:
Dismenorrea e disturbi del ciclo mestruale, infertilità (anche associata a tecniche di fecondazione assistita), cefalea, nausea e vomito in gravidanza, malposizione fetale.
–Altre indicazioni:
Riduzione del senso di fame (associata a dieta ipocalorica per calo ponderale), trattamento per cessazione del fumo, terapia di sostegno nel paziente neoplastico, effetti collaterali della chemioterapia.
Nota bene: le indicazioni dell’agopuntura per le patologie sopra riportate sono di carattere generale e non possono sostituirsi alla valutazione del medico su ogni singolo caso.